Tragedia di Carnevale del 1823
Tragedia di Carnevale del 1823 | |
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Il corridoio con le scale dove avvenne la tragedia, fotografato nel 2017 | |
Tipo | Disastro dovuto alla fuga di persone |
Data | 11 febbraio 1823 |
Luogo | La Valletta |
Stato | Malta |
Coordinate | 35°53′46.7″N 14°30′47.8″E |
Motivazione | Calca generalizzata |
Conseguenze | |
Morti | 110 circa |
La tragedia di Carnevale del 1823 avvenne l'11 febbraio 1823 presso la Chiesa di Santa Maria di Gesù a La Valletta, Malta. Circa 110 ragazzi che si erano recati nell'edificio a ricevere il pane l'ultimo giorno dei festeggiamenti di carnevale morirono dopo essere caduti da una scalinata, cercando di uscire dalla Chiesa.
L'antefatto
[modifica | modifica wikitesto]All'inizio del XIX secolo, la Colonia di Malta stava attraversando una carestia ed era diventata una tradizione riunire i ragazzi di età compresa tra gli 8 e i 15 anni delle classi sociali più povere della Valletta e delle Tre Città per partecipare a una processione durante gli ultimi giorni di carnevale.[1][2] Dopo la processione, avrebbero assistito alla Messa e poi avrebbero ricevuto del pane.[3][4] Quest'attività era organizzata da direttori ecclesiastici che insegnavano il catechismo, e il suo scopo principale era quello di tenere i bambini fuori dai tumulti e dalla confusione del carnevale.[1][5][6]
Una prima processione fu organizzata per il 10 febbraio 1823, quando i bambini assistettero alla messa a Floriana e poi si recarono alla Chiesa di Santa Maria di Gesù (ora meglio nota come ta' Ġieżu) a La Valletta dove ricevettero il pane.[3][4] Tutto andò come previsto e una nuova processione fu organizzata per il giorno successivo.[1][4]
Il disastro
[modifica | modifica wikitesto]La stessa procedura ebbe quindi luogo l'11 febbraio 1823. I bambini si riunirono e parteciparono alla messa a Floriana, ma la cerimonia durò un'ora in più del solito.[3][4] La processione dei bambini al convento di La Valletta avvenne in concomitanza con la fine dei festeggiamenti del carnevale, incontrarono così molte persone che stavano tornando a casa.[3][5] A questo punto, alcuni adulti e bambini della folla si mescolarono ai ragazzi per ricevere gratuitamente il pane che veniva distribuito.[3][5]
I ragazzi entrarono in uno dei corridoi del convento dalla porta della sacrestia della chiesa, e dovevano essere fatti uscire da un'altra porta in St. Ursula Street. Il pane doveva essere distribuito da quest'ultima porta.[3][4] Sebbene la porta della sacrestia fosse solitamente chiusa a chiave per impedire ai ragazzi di rientrare per ricevere altro pane, questa volta la porta fu lasciata aperta poiché i ragazzi erano in ritardo. A causa di ciò, più uomini e ragazzi entrarono senza che nessuno se ne accorgesse.[1][3][5]
Le persone entrate iniziarono a spingere i ragazzi in coda nel corridoio, che furono spinti in fondo al corridoio vicino a una porta semiaperta. Quindi una lampada si spense lasciando il corridoio al buio, e le persone all'interno iniziarono ad avanzare ancora di più. I ragazzi in prima fila furono quindi spinti fino a cadere da una rampa di scale, bloccando la porta nel mentre.[1][3]
Coloro che stavano distribuendo il pane e alcuni vicini si precipitarono ad aiutare i bambini dopo aver sentito delle urla. Riuscirono ad aprire le porte e molti ragazzi uscirono venendo soccorsi. Tuttavia, molti ragazzi erano già morti per soffocamento o per essere stati calpestati.[1][3][6]
Il numero esatto delle vittime non è noto. I registri della Sacra Infermeria mostrano che 94 corpi di ragazzi di età compresa tra i 15 e i 16 anni furono portati in ospedale l'11 febbraio 1823 e vennero sepolti il giorno successivo. Tuttavia, documenti contemporanei come The Gentleman's Magazine e Historical Chronicle hanno dichiarato che "non meno di 110 ragazzi morirono in questa circostanza".[2][3]
Conseguenze
[modifica | modifica wikitesto]Un'indagine condotta dal Luogotenente Governatore, Richard Plasket, iniziò dopo il disastro e pochi giorni dopo l'incidente fu pubblicato un rapporto sui risultati.[3][4] L'inchiesta concluse che si era trattato di uno sfortunato incidente causato da un susseguirsi di errori e nessuno fu accusato della morte dei bambini.[4]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f Susanna Hoe, Valletta (PDF), in Malta: Women, History, Books and Places, Oxford, Women's History Press (a division of Holo Books), 2015, pp. 371–372, ISBN 9780957215351, OCLC 931704918 (archiviato dall'url originale il 10 ottobre 2016).
- ^ a b Flashback: Valletta stampede in 1823 killed 100 children, in Times of Malta, 18 novembre 2016 (archiviato dall'url originale il 7 aprile 2016).
- ^ a b c d e f g h i j k Niles (a cura di), Melancholy Affair. Suffocation of one hundred and ten boys. Extract of a private letter from Malta, of February 21, 1823., in Niles' Weekly Registrar, vol. 24, Baltimora, William Ogden Niles, March–September 1823, pp. 189–190.
- ^ a b c d e f g Fiona Vella, To die for a piece of bread, in Times of Malta, 3 febbraio 2016 (archiviato dall'url originale il 19 luglio 2016).
- ^ a b c d John Bond, The Hazards of Life and All That: A look at some accidents and safety curiosities, past and present, 3ª ed., CRC Press, 1996, pp. 124–125, ISBN 9780750303606, OCLC 35001873.
- ^ a b (MT) It-Taghlim tad-Duttrina fil-Gzejjer Maltin; Ftit ta' l-Istorja (PDF), vol. 3, Melita Historica, 2000 (archiviato dall'url originale il 17 aprile 2016).